venerdì 13 gennaio 2017

Le arti pittoriche - parte 2

Il tema dell'arte non può che essere ricorrente in un blog che tratta il colore: ecco che torno infatti a parlarne a distanza di qualche mese da quando ho parlato di Van Gogh.

Se l'ultima volta l'attenzione si era concentrato sull'arte Europea, oggi ci spostiamo verso la terra del sol levante per concentrarci sull'opera più famosa dell'artista Katsushika Hokusai
La grande onda di Kanagawa.


(La grande onda di Kanagawa, fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/La_grande_onda_di_Kanagawa)

L'opera è stampata tramite la tecnica della xilografia e fu pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831, durante il periodo Edo della storia del Giappone.
In quel periodo il blu di Prussia diventava sempre più accessibile e permise ad Hokusai di rendere la profondità del mare ad un livello impensabile fino a poco prima.

giovedì 12 gennaio 2017

step_25: Sintesi Finale

Il viaggio attraverso il Blu di Prussia si appresta a terminare, ma prima che finisca per sempre mi piacerebbe tracciare una sorta di riassunto, che, step dopo step, riprenda i momenti salienti del blog.

Tutto è cominciato tramite la sua definizione (step 1), essenziale per introdurre il colore e poterne parlare liberamente in seguito. Sono arrivati poi due step 'tecnici', essenziali a chi scrive e a chi legge per poter trovare il maggior numero di riferimenti al Blu di Prussia sul web ed ovunque altro li si possa trovare: l'elenco delle traduzioni del colore in tutte le lingue del mondo (step 2), per non limitarsi a siti e pubblicazioni italiane e i codici colore (step 3) necessari per conoscere tutti i possibili nomi con cui il nostro Blu possa essere chiamato.

Da qui in poi i post si sono susseguiti in ordine sparso, seguendo filoni diversi; abbiamo ad esempio analizzato il colore dal punto di vista scientifico, scoprendo leggi geometriche (step 6), chimiche (step 14), e brevetti nei quali il Blu di Prussia è usato per innescare miscele esplosive (step 17).

'Impara l'arte e scopri cosa c'entra con il Blu di Prussia': abbiamo cercato tracce del colore nei quadri (step 18), nel cinema (step 7), nel fumetto (step 13), nella musica (step 5) e in seguito in campi applicativi come grafica (step 10 e 15), design (step 16), giornalismo (step 11) e architettura (step 22).

Abbiamo poi cercato l'interazione tra l'uomo e il colore, spostandoci nel tempo e nello spazio,
analizzando la mitologia cinese (step 4), le credenze popolari (italiane e mondiali, (step 8), i suoi aspetti più 'selvaggi' (step 23) e quelli più leggeri come la cucina (step 12) e la moda (step 20).

Trasversalmente a questi argomenti, un'abbecedario elenca le parole chiave relative al colore (step 9), una word cloud mostra quali siano i concetti ad esso legati (step 24) fino a poter identificare l'oggetto identitario del colore, un post svela chi possa essere l'incarnazione umana del colore (step 21).

Vita morte e miracoli del colore sono, quasi poeticamente, raccontate nello step 19, che analizza la vita del colore dalla sua nascita fino alla sua non-morte.

Autobiografia del Blu di Prussia

Autobiografia del blu di Prussia è un libro scritto da Ennio Flaiano e curato da A.Longoni; edito da Adelphi per la collana Piccola Biblioteca Adelphi nel 2003.

Il libro consiste in una raccolta di racconti tramite i quali lo scrittore descrive la sua terra d'origine, l'abruzzo, la desolazione e la drammaticità dei suoi abitanti.
In particolare, nel racconto più lungo, rievoca la vicenda di un suo zio prete, del quale ricorda le parole 'i cattivi umori della terra cristallizzano, e generano quel Blu di Prussia "velenoso, sordido, intelligente...'.



(copertina edizione Adelphi, fonte: http://www.adelphi.it/libro/9788845917639)

step_21: I protagonisti

Napoleone Bonaparte - Un uomo Blu di Prussia


(Napoleone Bonaparte durante la prima campagna d'Italia, fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Bonaparte#/media/File:Generale_Bonaparte_in_Italia.jpg)

La personificazione del colore Blu di Prussia coincide certamente con Napoleone Bonaparte, politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese; per questo motivo infatti, i Francesi talvolta definiscono questo colore 'Blue National'.


fonte:
http://www.focus.it/cultura/storia/9-cose-che-forse-non-sai-su-napoleone-bonaparte?gimg=56781&gpath=#img56781

mercoledì 11 gennaio 2017

step_24: La nuvola del colore





















L'oggetto che meglio identifica il colore Blu di Prussia è senza dubbio la divisa dell'esercito Prussiano.



Storicamente, un altro esercito si lega al colore blu di Prussia, l'esercito napoleonico, il quale vestì divise simili a quelle Prussiane; nonostante ciò il nome del colore rimane legato ai suoi primi utilizzatori.

Il Blu delle divise è un colore deciso, che trasmette i valori nazionali, forti, imponenti è decisi.
Esso è facilmente identificabile nella quasi totalità degli affreschi e dei quadri rappresentanti le scene di battaglia; negli stendardi e nelle medaglie simbolo di onorificienza (es: Pour le Mérite).



(divisa esercito Prussiano, fonte http://enhancedwiki.altervista.org/?title=Esercito_prussiano)

L'esercito prussiano fu l'esercito della Prussia (regione della Germania) dal 1701 al 1871, e da subito si identificò con la particolare tonalità di blu alla quale poi diede il nome.


(stendardo Prussiano, fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_prussiano#/media/File:Prussian_standard.jpg)


fonti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/prussia/
https://it.wikipedia.org/wiki/Prussia
https://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_prussiano

domenica 8 gennaio 2017

Il sistema Periodico, Primo Levi.





















(copertina per edizioni Einaudi, fonte: https://books.google.it/books/about/Il_sistema_periodico.html?id=_2abCgAAQBAJ&source=kp_cover&redir_esc=y&hl=it)

Il libro tratta l'auto bibliografia di primo Levi, fatta eccezione per il periodo della sua permanenza ad Auschwitz.

L'opera è costituita da racconti associati agli elementi della tavola periodica, scelti per la loro vicinanza metaforica ad alcuni dei temi trattati nel capitolo, o alla loro effettiva presenza negli stessi.

Nel capitolo dedicato al Cromo, Levi racconta del suo lavoro come chimico in un'azienda di vernici, e di quando dovette occuparsi di scoprire il procedimento per poter utilizzare delle vernici misteriosamente danneggiate.

Cercando tra le carte che spiegano il procedimento di preparazione delle varie vernici si imbatte nella scheda del Blu di Prussia.

giovedì 29 dicembre 2016

step_23: Un colore selvaggio

I Tuareg - Uomini Blu


I Tuareg sono un popolazione autoctona nord-africana (Berberi), tradizionalmente nomadi, e vivono principalmente nella deserto del Sahara (Mali, Niger, Algeria).


I tuareg vengono spesso definiti "Uomini Blu", e ciò deriva dall'usanza degli uomini di coprirsi il capo ed il volto con un velo blu; il contatto costante del tessuto con la pelle porta una colorazione temporanea della stessa, tale da identificare i Tuareg come Blu anche quando non indossano la Tagelmust.

La tagelmust non viene tolta nemmeno durante il sonno; solo durante i pasti, per ovvi motivi pratici, il velo può essere spostato ma solo da davanti alla bocca per consentire l'inserimento del cibo.
Tale attaccamento al tessuto nasce da una ragione pratica: proteggere occhi e vie respiratorie dalla luce e dalla sabbia spostata costantemente dal vento.


La popolazione Tuareg è fortemente gerarchizzata in caste, individuate dal colore della tagelmust (indaco per i nobili e sempre più chiaro scendendo di grado) e da come essa viene portata.


(Tuareg, foto di Francisco J. Agullar, fonte: https://blogmuchomasqueunviaje.com/2014/11/06/viaje-al-desierto-tuareg/)